Mostra Gioia di vivere

Lo sapevi che la durata media giornaliera della programmazione dedicata al dolore è pari a un telegiornale “normale”? La mostra Gioia di vivere a Pianezza (TO) è fuori dal coro e ci propone di mettere da parte le brutte notizie.

Forse l’intento è quello di portare un po’ di positività nel periodo prenatalizio di questi tempi bui. 

Verso la mostra 

Ho scelto le opere sulla famiglia perché, indipendentemente da come è composta, la famiglia ci accoglie in questo mondo e ci fa crescere. Ai primi anni di vita sono legati molti ricordi felici ed amicizie. 

Maternità. Acquerello su carta 40×50 cm, 2020 

Maternità è una emozione unica. E’ la gioia di vedere crescere una giovane vita. La scena rappresenta una istantanea dei primi mesi di vita: la mamma che tiene in braccio la sua bambina. Un momento di puro amore, gioia e dedizione 

Paternità. Disegno su carta, 20×30 cm, 2009 

Paternità è una emozione unica e profonda quanto lo è la maternità. La scena rappresenta un papà (mio marito) nel tenero abbraccio con la sua piccola. Per lui resterà per sempre la sua “cucciola” anche quando la accompagnerà all’altare vestita da sposa. 

Caterina. Matita su carta, 2009-2015 

Come è bello essere bimbi! Niente preoccupazioni, niente doveri, le giornate sono piene delle scoperte e di gioia. La gioia dei piccoli è la pura gioia di vivere! Questa opera raccoglie diversi schizzi che ritraggono mia figlia Caterina nei  suoi primi anni di vita. 

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Joy of Living collective 

Did you know that the average daily duration of programming dedicated to bad news equals that of a “normal” newscast? The Joy of Living art collective in Pianezza (TO) is outstanding for the topic, inviting us to set aside negative news. 

Perhaps it aims to bring a bit of positivity to the Christmas wainting season in these challenging times. 

On the Way to the Exhibition 

I chose artworks dedicated to family. No matter how it is composed, family welcomes us in this world and helps us growing. Many happy memories are tied to our family and childhood. 

Motherhood  Watercolor on paper, 40×50 cm, 2020 

Motherhood is a unique emotion. It is the joy of watching a young life growing. The scene captures the first months of life: a mother holding her baby girl. It is moment of pure love, joy, and devotion. 

Fatherhood  Drawing on paper, 20×30 cm, 2009 

Fatherhood is unique and authentic emotion, just like motherhood. The scene depicts a father (my husband) in a tender embrace with his little daughter. For him, she will always be his “little girl,” even when he walks her down the aisle in her wedding day. 

Caterina. Pencil on paper, 2009-2015 

How wonderful it is to be a child!  there are no worries, no obligations; the days are full of discoveries and joy. The joy of children is pure joy for life! This piece collects the sketch portraits of my daughter Caterina during her early years. 

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Collezione Art2Wear Kimono edition

Idea della Collezione Art2Wear Kimono edition in seta nasce alla mostra “Le guarire del sol levante” al MAO di Torino, ultima mostra visitata prima della pandemia. L’idera era quella di prendere il taglio del kimono tradizionale giapponese e rivisitarlo con lo spirito determinato, ma flessibile del per vestire le samurai di oggi.

Quale tessuto se non la pura seta è più adatto alle forme del kimono! Stampata, dipinta a mano, trasformata in velluto cangiante o in un velo semitrasparente, con disegno geometrico, astratto o floreale ogni “personalità” di questo tessuto naturale sembra essere fatta apposta per sottolineare la decisa femminilità.

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A spasso con Art2Wear Kimono edition

I ciliegi giapponesi sono in fiore! Indossa il tuo Art2Wear Kimono e vieni a passeggiare con me nel multiverso tra le sfumature rosa dei petali di sakura. Guarda il video della sfilata virtuale!

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Mostra Figure di Donne

La Mostra Figure di Donne accoglie una serie inedita dei ritratti realizzati con caffe, succhi di frutta e cioccolato.

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Le opere fanno parte del progetto “Diversamente acquerello”  dedicate alle donne che pur avendo contribuito allo sviluppo delle scienze sono rimaste sconosciute a causa delle discriminazioni del genere.

Conosciamole tutte

Arete di Cirene (vino rosso su carta grezza, 20×30 cm, 2023)

Figlia di Aristippo di Cirene, che fu studente di Socrate stesso e compagno di Platone. Arete crescendo si trovò a stretto contatto con il mondo filosofico platonico. Suo padre fondò una scuola filosofica a Cirene, di cui la figlia divenne capo dopo la sua morte. Nel frattempo però viaggiò per diverse città greche, insegnando filosofia, specialmente applicata all’edonismo, e il modo di gestire le emozioni. Sappiamo che fu molto conosciuta e citata da filosofi dell’epoca, avendo scritto circa 40 libri. Si dice che abbia avuto a sua volta 110 filosofi discepoli nella vita, ma purtroppo nemmeno uno dei suoi scritti è sopravvissuto ad oggi.

Geneviève Thiroux d’Arconville (succo di mirtilli neri su carta grezza, 20×30 cm, 2023)

Autrice di romanzi, traduttrice e chimica, Geneviève aveva studiato una materia che potrebbe sembrarci a dir poco inconsueta persino oggi, figuriamoci all’epoca: la putrefazione. Studiava infatti il modo in cui piante e animali iniziavano a decomporsi. Prese il suo lavoro estremamente sul serio, conducendo oltre 300 diversi esperimenti, pubblicando tutto in maniera anonima. Per 10 anni condusse una miriade di test su come poter ritardare la decomposizione del cibo, per esempio, cercando di capire quale potesse essere il modo migliore per proteggere il cibo da questo processo.

Susan Jocelyn Bell (caffe su carta grezza, 20×30 cm, 2023)

L’unica del quintetto ancora in vita, l’astrofisica britannica Susan Jocelyn Bell è la scopritrice della prima pulsar. Dopo il dottorato all’Università di Cambridge, lavorò insieme all’astronomo inglese Antony Hewish alla costruzione di un radiotelescopio per lo studio dei quasar da poco scoperti. Fu ascoltando il rumore di fondo nelle registrazioni dell’osservatorio che si accorse di un segnale che pulsava regolarmente, una sorgente che sarebbe in seguito stata identificata come stella di neutroni. Il Nobel per la scoperta andò però, nel 1974, solo ad Hewish («gli studenti non vincono il Premio Nobel» avrebbe commentato con rammarico la scienziata). Il ritratto è ispirato ad una foto del  1968 davanti al Mullard Observatory (Cambridge), nell’anno della scoperta.

Rosalind Franklin (cioccolato amaro su carta grezza, 20×30 cm, 2023)

La chimica e fisica britannica Rosalind Franklin, le cui ricerche furono di vitale importanza per la scoperta della struttura a doppia elica del DNA. A lei si deve la messa a punto di una tecnica che utilizzava i raggi X per realizzare fotografie ad altissima definizione delle molecole viventi e non, un metodo che si rivelò di vitale importanza per gli studi sulla struttura dei singoli filamenti genetici. I dati dei suoi lavori finirono però nelle mani di James Watson e Francis Crick, scienziati di un laboratorio rivale che – sfruttando il lavoro non riconosciuto della donna – si aggiudicarono, insieme a Wilkins, ex collega della Franklin, il Nobel per la Medicina.

Lise Meitner (caffe su carta grezza, 20×30 cm, 2023)

Oltre che con il sessismo, Lise Meitner, fisica austriaca di origini ebraiche, dovette combattere anche con l’antisemitismo. Conoscente di Albert Einstein e Marie Curie, lavorò per tre anni, non pagata, come assistente del fisico Max Planck e instaurò una collaborazione – che sarebbe durata 30 anni – con il chimico otto Hahn, con cui cominciò una serie di proficui studi in fisica nucleare. Costretta a trasferirsi in Svezia per le persecuzioni naziste, si mantenne in contatto con Hahn e insieme, nel 1939, scoprirono le basi teoriche della fissione nucleare. Il Nobel per la scoperta venne riconosciuto solo ad Hahn, che la nominò però 9 volte nel suo discorso di ringraziamento. Da convinta pacifista, si rifiutò più volte di prestare le sue conoscenze agli studi per la costruzione della bomba atomica.

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Art2Wear Wool immersion 2023 by Yulia A. Korneva

Collezione Art2Wear Wool immersion

Collezione Art2Wear Wool immersion unisce le lane tinte, stampate e ricamate con i tessuti in misto lana, seta, cotone e tulle.

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Abito nero in lana ed ecopelle con le decorazioni in metallo e plastica. Modello WI2301

Borsetta nera con manico catenina argento e decorazione in lana, perline e cristalli. Modello WI2302

Completo gonna e gilet in tessuto misto lana con tinta scozzese grigia. La parte posteriore dello gilet è creata con un inserto in cachemire tono su tono. Modello WI2303

Pantaloni marroni con frangia all’orlo in misto lana e seta con patten in tessuto jacquard ed orlo rifinito con frangia. Modello WI2304

Gonna marrone in due tipi di tessuto mélange in lana. Modello WI2305

Gonna in misto lana con stampa scozzese e dettagli in cotone e tulle. Modello WI2306

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Art2Wear Wool immersion 2023 by Yulia A. Korneva

Art2Wear Wool Immersion 2023

Art2Wear Wool Immersion 2023 designer collection is dedicted to wool fabrics and mixed fabrics and details in silk, cotton and tulle.

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Reguired
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Black long dress in wool fabric and eco leather with metal and plastic decorations. Style WI2301

Black leather and wool bag with crystal decorations and silver chain as a handle. Style WI2302

Set of skirt and sleeveless jacket in grey tartan mixed wool fabric. The back of gilet is made of the cachemire tartan fabric. Style WI2303.

Brown pants in mixed wool and silk fabric with jacquard pattern. Style WI2304

Brown mid skirt in two types of melange wool fabric. Style WI2305

Tartan long skirt in mixed wool fabric with tulle and cotton details. Style WI2306

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inktober 2022

Sketchbook rosso Inktober 2022

Inktober è Il challenge creativo internazionale unisce gli illustratori da tutto il mondo. Tutto semplice: ottobre, 31 giorni, 31 parole, 31 illustrazioni. Piccolo Sketchbook rosso Inktober 2022 è nato da un album Fabriano in 100% carta riciclata.

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Ho scelto di accostare un solo colore al nero dell’inchiostro, il rosso. A causa di mancanza di tempo ogni illustrazione è dedicata a 2 o 3 parole della lista.

Dolcetto o scherzetto

Questa illustrazione in realtà non esiste. E’ un frutto dell’accostamento digitale di 2 illustrazioni. La parte dedicata al tema “uh-oh” fu la più sfidante di tutto il challenge. Trovare un soggetto è stato abbastanza difficile dal momento che si trattava di una canzone, ma anche di un verso spaventoso dei fantasmi.

Inktober e Co

Sfoglia tutte le illustrazioni di quest’anno tra quelle a tema principale alle illustrazioni bonus.

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Collezione Art2wear Mix & Match

Le giornate sono ancora calde, l’umore è ancora alto. E’ il momento giugno per un guardaroba autunnale, ma non troppo. Collezione Art2wear Mix & Match, la collezione che parla il piemontese.

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I capi colorati, ironici e funzionali danno il meglio di sé sugli sfondi che raccontano il capoluogo piemontese nel dialetto locale. Le illustrazioni sono state realizzate durante Eurovision 2022.

Un po’ di storia

Il piemontese (nome nativo piemontèis, [pjemʊŋˈtɛi̯z]) è una lingua gallo-italica. Nonostante venisse sovente associato all’italiano e al francese, per via della posizione geo-storica del Piemonte, il piemontese è la lingua di raccordo tra il lombardo e l’occitano ed è parte della memoria storica della colonizzazione gringa della pampa argentina. Il piemontese è riconosciuto fra le lingue minoritarie europee dal 1981 ed è censito dall’UNESCO tra le lingue meritevoli di tutela. Il 15 dicembre 1999 il Consiglio regionale del Piemonte ha ufficialmente riconosciuto il piemontese e nel 2015 ha attivato la versione in piemontese del proprio sito ufficiale.

Lavori in corso

a collezione deve il suo nome al mood che si risperava durante Eurovision: mescolare, contaminare abbinare, contrapporre ed unire. Tutto dalla in tutto dalla scelta dei tessuti ai colori e fantasie.

Torino da visitare

Abito bi-color in tessuto di cotone bianco e blu stampato sullo sfondo del Mote dei cappuccini. Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m, su di esso, si erge il convento e la chiesa di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome.

Spolverino in jeans azzurro impreziosito dai dettagli in pizzo sulle tasche, le maniche svasate e la cintura da utilizzare per dare un tocco di sobria eleganza.  Per lo sfondo ho scelto il castello di Valentino. Acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia nel 1564, il Castello deve il suo nome alla regione, denominata «Vallantinum» causa territorio segnato dalla presenza di una valle solcata da un corso d’acqua, la bealera del Valentino che tuttora scorre interrata.

Gonna in cotone color amaranto non passa inosservata. Ecco perché ho scelto come la Mole Antonelliana chiamata dai veri torinesi “La Mole”. Il nome significa “edificio monumentale” e deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta del mondo dal 1889 al 1908. Per anni fu l’edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due grattacieli, resta l’edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città. Dal 2000 ospita il Museo nazionale del cinema al suo interno.

Torino da mangiare

Completo di tessuto misto lino e cotone con stampe feline.  Per lo sfondo di questo modello ho scelto la panna cotta. Si tratta di un dolce di origine piemontese e si presuppone che risalga agli inizi del ‘900. Alcune legende circa l’invenzione della panna cotta, narrerebbero di uno chef cuneese di nome Ettore Songia a metà degli anni sessanta avrebbe messo a punto la ricetta di questo dolce.  Ad oggi la panna cotta è diffusa in tutta Italia, dove viene generalmente servita con salsa ai frutti di bosco, caramello o cioccolato.

Maglia manica corta in piquet di cotone rosso arricchita con decorazioni in madreperla sullo sfondo di gianduiotto. Giandujotto (giandojòt in piemontese) è un cioccolatino a forma di prisma a base rettangolare composto con cioccolata denominata gianduia che si produce a Torino. Solitamente è avvolto in carta dorata o argentata. Secondo alcuni il gianduiotto fu prodotto per la prima volta dalla nota società dolciaria torinese Caffarel nello storico stabilimento di Borgo San Donato e presentato al pubblico nel carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja, da cui prende il nome, che distribuiva per le strade della città la nuova bontà.

Gonna rosa con stampe tropicali e camicia bianca sullo sfondo di bagna càuda. La bagna càuda [ˈbɑɲa ˈkɑʊ̯da], nome piemontese traducibile come “salsa calda” in italiano, è una tipica specialità gastronomica della cucina piemontese, originaria del Basso Piemonte. La leggenda vuole che il commercio delle acciughe salate fosse un modo per commerciare il sale, evitando così di pagarne gli elevati dazi: mastelli pieni di sale presentavano, al controllo dei gabellieri, nella parte superiore, uno strato di acciughe salate. L'”acciugaio” (ancióaire in lingua piemontese) era il commerciante ambulante che con il tipico carro trainato da cavalli o buoi portava le acciughe in barili.

Abito bianco in cotone e spolverino kimono in spugna azzurra con ricami in strass sullo sfondo di “savoiardi”. I savoiardi prendono il nome dalla regione storica della Savoia, sono biscotti dolci dalla consistenza molto friabile e spugnosa. La forma ricorda un grosso dito e per questa ragione in inglese vengono chiamati lady fingers (“dita di dama”). Sebbene l’origine dei savoiardi sia incerta, alcune fonti la fanno risalire a un dolce avente il medesimo impasto, il gâteau de Savoie, creato intorno alla metà del XIV secolo dallo chef di Amedeo VI di Savoia, in onore della visita dell’imperatore Carlo IV di Lussemburgo.

Torino con parole sue

Abito di cotone bianco e borsa di spugna arancione fluo arricchiti con decorazioni di paillette e perline sullo sfondo con la parola “cerea”. E’ una espressione tipicamente piemontese che non ha corrispettivi nella lingua nazionale. Era in origine una forma di saluto reverenziale. Per la teoria più accreditata il saluto piemontese deriva dall’espressione “Saluto alla Signoria Vostra”, con alterazione della parola “Signoria” che nel parlato popolare è diventata sereia, serea.

Borsa shopper in cotone denim sullo sfondo di “merenda senoira”. Si tratta di usanza tutta piemontese. Sinoira deriva da “sina”, ossia cena nel dialetto piemontese, infatti si colloca proprio tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale. In origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole. Solitamente i cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola.

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Art2wear Mix & Match collection

Let’s go to Torino (Italy). Here the days are still warm and the spirits are hight. It’s time for Art2Wear Mix & Match designer collection. Art2wear Mix & Match collection is made of colourful, vibrant and ironic styles also functional and basic for office, free time and party.

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Mix and match your favourite styles to create bold or bright comfy outfits. 

Making moments

Torino places

Dress in cotton white and blue printed fabric. On the background we can see Monte dei Cappuccini, letteraly “the Capuchins’ hill”. On the this hill overlooking the River Po in Torino (Italy) there is the Church of Santa Maria al Monte built for the Capuchin Order.

Blue denim jacket with macramè details on the pockets and the belt.

On the background you can see the “Valentino” castle and the park in Torino (Italy). The ancient castle was bought by Duke Emmanuel Philibert of Savoy. The name Valentino, first mentioned in 1275, seems to derive from a saint called Valentine whose relics were venerated in a church which stood nearby.

Cotton dark orange skirt with blouse. I have chosen for the background of this style the Mole Antonelliana [ˈmɔːle antonelˈljaːna] named after its architect, Alessandro Antonelli. A “mole” in Italian means a building of monumental proportions.
Originally conceived of as a synagogue, it has housed the National Museum of Cinema since 2000, and is believed to be the tallest museum in the world.

Torino tastes

Set in beige mixed linen and cotton printed fabric with “panna cotta” as a background. The Region of Piedmont includes panna cotta in its 2001 list of traditional food products of the region. One unverified story says that it was invented by a Hungarian woman in the Langhe in the early 1900s. An 1879 dictionary mentions a dish called latte inglese ‘English milk’, it could also come from the French recipe of fromage bavarois from Marie-Antoine Carême. Actually, this recipe that we can find in le pâtissier royal parisien is almost the same as the modern panna cotta.

Red waste t-shirt in cotton piquet with shell buttons.

For this style ha have chosen “giandujotto” as a background. The gianduiotto ( [dʒanduˈjɔtto]; Piedmontese: giandojòt [dʒaŋdʊˈjɔt]) is chocolate originally from Piedmont, they are shaped as ingots. It is a specialty of Turin (Italy), and takes its name from gianduja, the preparation of chocolate and hazelnut used for gianduiotti and other sweets (including Nutella and bicerin di Gianduiotto). This preparation itself is named after Gianduja, a mask in commedia dell’arte, a type of Italian theater, that represents the archetypal Piedmontese. Indeed, Gianduja’s hat inspired the shape of the gianduiotto.

Bi-colour skirt with tropical prints and white shirt. For this item I have chosen Bagna càuda. Bagna càuda [ˈbɑɲa ˈkɑʊ̯da] is a hot dish made from garlic and anchovies, originating in Piedmont, Italy, during the 16th century. The dish is served and consumed in a manner similar to fondue, sometimes as an appetizer, with raw or cooked vegetables typically used to dip into it. It is prepared using olive oil, chopped anchovies and garlic

Mid white cotton dress and light blue sponge jacket with pallette details. I have chosen “savoyardi” biscuits for the background. Savoiardi [savoˈjardi] are similar to Ladyfingers sponge fingers. They are shaped like a large finger. Ladyfingers originated in the late 15th century at the court of the Duchy of Savoy and were created to mark the occasion of a visit by the King of France. Later, they were given the name Savoiardi and recognized as an “official” court biscuit.

Torino dictionary

White mid cotton dress and orange bag in cotton sponge fabric with glitter decorations.

I have chosen the world “cerea” of piedmont language. “cerea” mens “see you”. This greeting used typically in Torino does not have similar in Italian language. The legend tells that a cadet of the king boasted to know Greek and greeted everyone with “chaire” (light/ joy in Greek). People wanted to please the king and started to repeat the greeting. With time “chaire” became “cerea”.

Blue denim shopper bag. For this model I have chosen the frase “merenda sinoira” from Piedmontese language.
Let’s start from the name, sinoira, which derives from “sina” that stands for dinner in Piedmontese dialect. It is a big snack, almost dinner. A tradition that recalls the peasant Piedmont of the mid-nineteenth century, days spent in the fields, rhythms of work marked by a few breaks: lunch, often consumed in the countryside, without returning home. And then, towards the end of the afternoon, the merenda sinoira. At the end of the 19th century even the bourgeois and noblemen offered the merenda sinoira, especially in summer, in their villas in the countryside.

Complete collection

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the100dayproject 2022 Yulia A. Korneva

100 giorni da macchiaioli

the100dayproject 2022 è partito13 febbraio, quest’anno saranno 100 giorni da macchiaioli. Ecco perchè…

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Idea… fissa

Quest’anno cerco la sintesi nella pittura.
Mi ispiro ai Macchiaioli, una corrente artistica italiana conosciuta per la freschezza delle pennellate, luci e contrasti accentuati riprodotti con poche “macchie” di colore. Vorrei imparare a rappresentare con pochi tratti i vari soggetti dai paesaggi, nature morte, animali a… perché no, qualche atmosfera surreale. Per la migliore sintesi lavorerò sui piccoli formati.

Inizierò dal copiare i capolavori di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini ed altri artisti del gruppo pittorico del Caffe Michelangiolo.
Cosa ne pensi?

100 giorni da macchiaioli

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