Collezione Art2wear Mix & Match

Le giornate sono ancora calde, l’umore è ancora alto. E’ il momento giugno per un guardaroba autunnale, ma non troppo. Collezione Art2wear Mix & Match, la collezione che parla il piemontese.

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I capi colorati, ironici e funzionali danno il meglio di sé sugli sfondi che raccontano il capoluogo piemontese nel dialetto locale. Le illustrazioni sono state realizzate durante Eurovision 2022.

Un po’ di storia

Il piemontese (nome nativo piemontèis, [pjemʊŋˈtɛi̯z]) è una lingua gallo-italica. Nonostante venisse sovente associato all’italiano e al francese, per via della posizione geo-storica del Piemonte, il piemontese è la lingua di raccordo tra il lombardo e l’occitano ed è parte della memoria storica della colonizzazione gringa della pampa argentina. Il piemontese è riconosciuto fra le lingue minoritarie europee dal 1981 ed è censito dall’UNESCO tra le lingue meritevoli di tutela. Il 15 dicembre 1999 il Consiglio regionale del Piemonte ha ufficialmente riconosciuto il piemontese e nel 2015 ha attivato la versione in piemontese del proprio sito ufficiale.

Lavori in corso

a collezione deve il suo nome al mood che si risperava durante Eurovision: mescolare, contaminare abbinare, contrapporre ed unire. Tutto dalla in tutto dalla scelta dei tessuti ai colori e fantasie.

Torino da visitare

Abito bi-color in tessuto di cotone bianco e blu stampato sullo sfondo del Mote dei cappuccini. Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m, su di esso, si erge il convento e la chiesa di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome.

Spolverino in jeans azzurro impreziosito dai dettagli in pizzo sulle tasche, le maniche svasate e la cintura da utilizzare per dare un tocco di sobria eleganza.  Per lo sfondo ho scelto il castello di Valentino. Acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia nel 1564, il Castello deve il suo nome alla regione, denominata «Vallantinum» causa territorio segnato dalla presenza di una valle solcata da un corso d’acqua, la bealera del Valentino che tuttora scorre interrata.

Gonna in cotone color amaranto non passa inosservata. Ecco perché ho scelto come la Mole Antonelliana chiamata dai veri torinesi “La Mole”. Il nome significa “edificio monumentale” e deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta del mondo dal 1889 al 1908. Per anni fu l’edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due grattacieli, resta l’edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città. Dal 2000 ospita il Museo nazionale del cinema al suo interno.

Torino da mangiare

Completo di tessuto misto lino e cotone con stampe feline.  Per lo sfondo di questo modello ho scelto la panna cotta. Si tratta di un dolce di origine piemontese e si presuppone che risalga agli inizi del ‘900. Alcune legende circa l’invenzione della panna cotta, narrerebbero di uno chef cuneese di nome Ettore Songia a metà degli anni sessanta avrebbe messo a punto la ricetta di questo dolce.  Ad oggi la panna cotta è diffusa in tutta Italia, dove viene generalmente servita con salsa ai frutti di bosco, caramello o cioccolato.

Maglia manica corta in piquet di cotone rosso arricchita con decorazioni in madreperla sullo sfondo di gianduiotto. Giandujotto (giandojòt in piemontese) è un cioccolatino a forma di prisma a base rettangolare composto con cioccolata denominata gianduia che si produce a Torino. Solitamente è avvolto in carta dorata o argentata. Secondo alcuni il gianduiotto fu prodotto per la prima volta dalla nota società dolciaria torinese Caffarel nello storico stabilimento di Borgo San Donato e presentato al pubblico nel carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja, da cui prende il nome, che distribuiva per le strade della città la nuova bontà.

Gonna rosa con stampe tropicali e camicia bianca sullo sfondo di bagna càuda. La bagna càuda [ˈbɑɲa ˈkɑʊ̯da], nome piemontese traducibile come “salsa calda” in italiano, è una tipica specialità gastronomica della cucina piemontese, originaria del Basso Piemonte. La leggenda vuole che il commercio delle acciughe salate fosse un modo per commerciare il sale, evitando così di pagarne gli elevati dazi: mastelli pieni di sale presentavano, al controllo dei gabellieri, nella parte superiore, uno strato di acciughe salate. L'”acciugaio” (ancióaire in lingua piemontese) era il commerciante ambulante che con il tipico carro trainato da cavalli o buoi portava le acciughe in barili.

Abito bianco in cotone e spolverino kimono in spugna azzurra con ricami in strass sullo sfondo di “savoiardi”. I savoiardi prendono il nome dalla regione storica della Savoia, sono biscotti dolci dalla consistenza molto friabile e spugnosa. La forma ricorda un grosso dito e per questa ragione in inglese vengono chiamati lady fingers (“dita di dama”). Sebbene l’origine dei savoiardi sia incerta, alcune fonti la fanno risalire a un dolce avente il medesimo impasto, il gâteau de Savoie, creato intorno alla metà del XIV secolo dallo chef di Amedeo VI di Savoia, in onore della visita dell’imperatore Carlo IV di Lussemburgo.

Torino con parole sue

Abito di cotone bianco e borsa di spugna arancione fluo arricchiti con decorazioni di paillette e perline sullo sfondo con la parola “cerea”. E’ una espressione tipicamente piemontese che non ha corrispettivi nella lingua nazionale. Era in origine una forma di saluto reverenziale. Per la teoria più accreditata il saluto piemontese deriva dall’espressione “Saluto alla Signoria Vostra”, con alterazione della parola “Signoria” che nel parlato popolare è diventata sereia, serea.

Borsa shopper in cotone denim sullo sfondo di “merenda senoira”. Si tratta di usanza tutta piemontese. Sinoira deriva da “sina”, ossia cena nel dialetto piemontese, infatti si colloca proprio tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale. In origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole. Solitamente i cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola.

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Bardonecchia oltre gli sci

Siamo in val di Susa. E’ estate. Siamo lontani dal mare. Sono qui per raccontarvi le montagne olimpiche e Bardonecchia oltre gli sci e le piste innevate.
Userò come sempre il linguaggio in cui mi esprimo meglio, quello delle immagini. Prendo il verde per le montagne, azzurro per il cielo alto ed area fresca ed il gessetto per tipiche case in pietra. Con l’inchiostro ed acquerello traccerò gli itinerari delle passeggiate e con pastelli abbozzerò le orme sui sentieri di montagna.

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Bardonecchia oltre gli sci. Album creato insieme a voi

Lo abbiamo creato insieme tramite post, dirette social e messaggi. Ecco alcune istantanee dall’album che racconta estate 2022 a Bardonecchia.

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the100dayproject 2022 Yulia A. Korneva

100 giorni da macchiaioli

the100dayproject 2022 è partito13 febbraio, quest’anno saranno 100 giorni da macchiaioli. Ecco perchè…

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Idea… fissa

Quest’anno cerco la sintesi nella pittura.
Mi ispiro ai Macchiaioli, una corrente artistica italiana conosciuta per la freschezza delle pennellate, luci e contrasti accentuati riprodotti con poche “macchie” di colore. Vorrei imparare a rappresentare con pochi tratti i vari soggetti dai paesaggi, nature morte, animali a… perché no, qualche atmosfera surreale. Per la migliore sintesi lavorerò sui piccoli formati.

Inizierò dal copiare i capolavori di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini ed altri artisti del gruppo pittorico del Caffe Michelangiolo.
Cosa ne pensi?

100 giorni da macchiaioli

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natura viva pianezza italy

Mostra collettiva “NATURA VIVA”

Locandina della mostra
Locandina della mostra

Mostra collettiva “NATURA VIVA” avrà luogo dal 19 al 27 marzo in Villa Casalegno a Pianezza.
La mostra sarà visitabile 26 e 27 marzo 10-12 e 16-18.

Inaugurazione 19 Marzo alle 16:00 in Via al Borgo 2, Pianezza (To).

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Alla mostra ho proposto una serie inedita delle illustrazioni dedicata alle vedute dei boschi nei pressi di Mosca (Russia). La serie è composta da 9 opere 10×15 cm realizzate con tecniche miste su cartone e lo sketchbook russo del 2021 realizzato durante il viaggio a Mosca nel mese di Novembre. All’esposizione l’album è incorniciato aperto ad una pagine con invito agli spettatori di sfogliarlo liberamente.

Assemblando la mostra in mostra collettiva “NATURA VIVA” in villa Casalegno

Panoramica delle opere risposte alla mostra collettiva “NATURA VIVA”

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art2wear wool immersion fall winter 2021/2022

Piante che fioriscono sulla neve

Piante che fioriscono sulla neve, gambi, foglie e fiori anche quando termometro scende sotto lo zero. Come si chiamano questi fiori e da dove arrivano?

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Nel mese di maggio mi ha sfiorata un idea folle: perché non spostare la fioritura nell’inverno? Detto fatto!

Ora i fiori rossi, bordoux ed azzurri sono davanti a te. Arrivano della collezione Art2wear wool immersion 2021/22 che prende ispirazione dalle forme floreali della calligrafia orientale. Gli ornamenti tracciati con inchiostro nero e rosso dai maestri della scrittura mettono le radici in puro cachemire e lana finissima per creare i capi confortevoli, ma dal carattere deciso.

Mischia i pezzi della collezione a tuo gusto creando i look in tinta unita o spezzati.

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Vero volto di Mosca

Quando vado a Mosca e mi chiedono se visito Cremlino rispondo “Piazza Rossa? No, grazie!”. La città natale lontana dalle luci della ribalta del centro storico, Bolshoy e City. Il vero volto di Mosca è là dove dalle finestre degli appartamenti creati da edilizia popolare si vedono i paesaggi urbani post-industriali sulle sponde di fiume Moscova.

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A quella città dal cuore coraggioso e ribelle dedico lo sketchbook ricavato da un agenda vuota del 1995 trovata tra le cose di mio padre mancato lo scorso aprile.

Lontano dai luoghi comuni

Quando dico “Mosca” nella tua mente probabilmente si presenta… no, non dirmi la rivoluzione russa, perché non ci credi neanche tu… probabilmente il tuo subconscio tira fuori una immagine di repertorio della Piazza Rossa, Cremlino o cattedrale di San Basilio. Al contrario da quanto si pensa è questo il tipico paesaggio moscovita:

Le antiche chiese in mezzo ai grattaceli, impianti industriali in disuso e linee ad alta tensione. Mosca è come un collage colorato composto da oltre 12 milioni di abitanti.

Dacia

No, non si tratta di un sotto marchio di Renault! Gli abitanti delle città russe chiamano così la seconda casa in campagna.
In russo arcaico, la parola dača significa qualcosa di dato ed è affine al latino data. Le prime dacie nascono con Pietro il Grande. Inizialmente erano casette estive site in campagna che venivano date ai vassalli leali dallo zar. Poi lo zar è stato sostituito dal partito comunista, ma le dacie sono rimaste.
Ecco d’intorni della dacia dei miei genitori nei colori del foliage autunnale delle betulle, aceri e querce.

Spirito moscovito in un piatto

Le ciotole, piatti, piattini e vassoi, le cucine russe ne sono ricche ed il loro contenuto racconta molto degli abitanti della casa. Basta dare un occhiata per scoprire i loro gusti ed abitudini. Ecco le nature morte disegnate dal vero ovunque in campagna, nelle case di amici e nella mia casa natale a Mosca.

Moskva-City. Uno sguardo dal finestrino è sufficiente

Questo quartiere tra le più giovani ed ambiziosi della capitale russa. Lo vedo dal finestrino del taxi mentre vado o torno dall’aeroporto Sheremetievo. A meno di 5 km dalla Piazza Rossa nel quartiere Presnenskij svetta Moscow International Business Center o MIBC, conosciuto anche come Moskva-City o Crystal Island. E’ un quartiere d’affari tutto in vetro ed acciaio che con i suoi 15 grattacieli è il più grande del continente. Qui troverete le sedi delle banche, giganti del web come Mail.ru e Yandex, lussuosi ristoranti ed abitazioni. L’unica cosa che non troverete è il vero spirito moscovita.

Luoghi da selfy

Come non dare un occhiata ai luoghi stravisti nei film e documentari! Se sei per la prima volta a Mosca, passa una giornata tra i posti “instagrammabili” come la Piazza Rossa, Cremlino e Tverskaya. Scatta un sacco di selfy da postare con hashtag “iocero” con Bolshoi, Catedrale di San Basilio, Cremino, Torre televisiva Ostankino. Ora puoi dire con l’area da intenditore “dal vivo è più basso/ rosso / affollato…” .

Assistenti di volo prepararsi al decollo

E’ ora di partire. Il viaggio richiede un giorno intero. La maggior parte di tempo si passa in attesa. Attesa è ovunque: al controllo dei passaporti, al check-in, nella zona dell’imbarco, in volo e al ricevimento bagagli… In questi frangenti per passare tempo e smorzare l’ansia disegno il caotico mondo dell’aerostazione. Ecco il piazzale di Aeroporto Sheremetievo pieno dei velivoli con la bandiera russa dipinta sulla coda. Un enorme Boing 777 è trainato dal minuscolo carrello a prendere posto nella coda per il decollo, il piccolo A-320 invece parcheggia da solo nell’area di imbarco. La gente con e senza mascherina, termometri e controlli contactless sono tutti i segni del nostro tempo. D’altronde, siamo in piena pandemia da COVID-19.

A proposito, dato che agli imbarchi sono molto fiscali consiglio di prenotare il tampone anti COVID presso il centro all’aeroporto. Così risparmierai tempo e soldi.
Ora si decolla. Devo spegnere il cellulare. Al prossimo viaggio!

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inktober 2021

Inktober 2021 inchiostro d’autunno

Inktober 2021 inchiostro d’autunno. Il challenge creativo internazionale unisce gli illustraztori da tutto il mondo. Tutto semplice: ottobre, 31 giorni, 31 parole, 31 illustrazioni.

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Puoi usare la lista ufficiale oppure inventarti una tua. Puoi usare penne, inchiostro o inchiostro digitale. Non importa se sei principiante o professionista, tutti e tutto sono benvanuti. La parola d’ordine è “creatività”. Pronti a partire?

Quest’anno ho scelto la lista ufficiale, china nera da dare con le penne semplici di metallo e trattopen colorati. Le illustrazioni sono realizzate in stile surrealismo onirico, ciascuna di loro ha come il fulcro una sfera e contiene un dettaglio colorato che spicca sul resto della scena in bianco e nero.

Tutte le illustrazioni di quest’anno

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Art2Wear filling natural

Estate di San Martino porta con sé una collezione inedita. La collezione Art2wear filling natural unisce le vedute rurali, spirito libero del vento tiepido, le luci dorate dei primi giorni d’autunno e tessuti di lino e cotone.⠀⠀⠀⠀⠀

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Ispirazione

Art2wear filling natural si ispira alla natura incontaminata e diventa 100% naturale. Questa collezione è realizzata in tessuti di fibre vegetali poco lavorati come la tela di puro lino e cotone. Le imperfezioni tipiche della lavorazione manuale diventano perfette per restare in armonia con la natura, tornare alle origini a passo leggero ed elegante. Tinte naturali a basso impatto ambientale trasformano i capi in una avvolgente continuazione dei paesaggi rurali ad acquerello.

Bianco

Cremme de la cremme

Tre colori

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Sketchbook Toscana 2021

E’ vero che non è la mia prima volta in Toscana, anzi, Sketchbook Toscana 2021 cerca di guardare la “toscanità” dell’immaginario collettivo dai nuovi punti di vista.

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Quest’estate abbiamo scelto insieme a voi i soggetti da ritrarre…

Abbiamo disegnato in diretta giorno e notte ovunque…

Abbiamo guardato Firenze, gli strafotografati piazza della Signoria e Piazza del duomo da un punto di vista insolito al parco delle Cascine sulle sponde di fiume Arno…

Abbiamo camminato in mezzo ai fiorentini mescolandoci con la folla del lunghissimo Mercato delle Cascine, il più grande di Firenze…

Infine abbiamo visitato Vinci, la patria di Leonardo. Come resistere a questi mini album 3×3 cm confezionati a mano?Sono i conterranei di Leonardo e non vedono l’ora di raccontare i nuovi viaggi. Scrivimi e proponi la prossima meta!

Da questo viaggio ho preso con me dei souvenir: fiori, foglie e bacche delle piante endemiche. Con il tempo sono diventati la parte dell’album per trasmettere al meglio lo spirito della terra che ha dato alla luce i grandi artisti del rinascimento Lonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Filippo Brunelleschi, Donatello e tanti altri ancora.
Lo Sketchbook Toscana 2021 è disponibile in originale. Clicca qui per acquistarlo.
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airbrush aeurografo yulia a korneva

100 giorni a regola d’arte con the 100 day project 2021

Pronti per 100 giorni a regola d’arte con the 100 day project 2021? A partire dal 31 gennaio 2021 vi invito ad esplorare i confini della creatività insieme ai numerosi artisti italiani ed internazionali.

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Il mio progetto è acquisire la padronanza di aerografo.
L’insana attrazione verso il compressore è nata in me tanti anni fa grazie a “Blade runner” versione 1982. La scena in cui Pris, una replicante donna, si trucca con l’aerografo mi ha segnata per sempre. Da quel gesto dissacrante e nello stesso tempo surreale e magico capì come voglio sentirmi creando la mia arte.

Io ed il mio aerografo

Ecco il mio aerografo. Mi ha già fatto vivere un po’ di momenti di pura disperazione quindi promette bene.

Partiamo dalle basi: di che cosa si tratta?

Aerografo (o aeropenna) è uno strumento che viene utilizzato per spruzzare vernici nebulizzandole tramite aria compressa. Una piccola penna o pistola viene collegata ad una fonte d’aria in pressione (normalmente un compressore). Viene usato per produrre linee molto sottili, campiture di colore uniformi e toni sfumati.
L’utilizzo dell’aerografo viene chiamato aerografia. Quest’arte sviluppatasi alla fine dell’Ottocento in realtà ha radici molto più profonde. Già nell’antichità, grazie a delle cannucce, si usava spruzzare il colore sugli oggetti. Molto utilizzato negli anni ottanta per le illustrazioni pubblicitarie, oggi l’aerografo viene usato per le decorazioni di supporti plastici e metalli come caschi, auto e moto, ma anche per l’applicazione del make-up e smalti per le unghie, decorazione di dolci, tintura delle stoffe, nel body painting ed infine nella pittura.

E’ ora di conoscere il mezzo.

Lo spessore e trasparenza vengono regolati attraverso la combinazione tra il flusso dell’area e flusso di vernice, distanza dalla superficie e velocità del movimento del braccio. Semplice, no? Magari!
Ecco i movimenti base: punto, linea e sfumatura. Centrare il punto desiderato della superficie all’inizio non è proprio facilissimo, ma con costanza si impara tutto.


Ora passiamo alle forme: sfera, cubo, piramide… chi più ne ha più ne metta. Ed ecco finalmente la prima opera. Che emozione!


Infine la parte più critica: la pulizia. L’aerografo necessita della pulizia quasi di continuo sempre ed in ogni caso. Devi cambiare il colore? Pulisci! Non esce l’area? Pulisci! Devi ritirare l’aeropenna? Indovina un po’… esatto: pulisci! La pulizia “definitiva” con smontaggio e re-assemblaggio completo ogni volta prima di ritirare l’aeropenna. Sono partita da 1 ora, ma molto presto sono attivata a 20 minuti.

La pulizia dell’aerografo richiede il suo completo (o quasi) smontaggio. Se anche solo un minuscolo dettaglio è fuori posto l’apparecchio non funzionerà. Se ad esmpio non esce l’area dall’aerografo è quasi certo che il grilletto non è stato inserito correttamente.

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