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Ritratto sotto l’albero
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Fino all’ultimo secondo
A corto di tempo e delle idee? Ritratto digitale è pronto in poche ore.
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Quest’anno ho cambiato la destinazione. Vi racconto Romagna in miniature disegnate e dipinte in un album 3×5 cm, il mio formato preferito. Русский – English Durante il mio soggiorno ho ritratto il centro storico di Ravenna, Cervia e Cesenatico, le saline, la gente del posto e certamente le spiagge ed il mare.
Comanda color
Di 3 colori disponibili (verde, arancione e grigio) abbiamo scelto arancione grazie ai vostri contributi sui miei canali social.
Cover experience
Ecco la copertina del nuovo sketchbook nato per ritrarre paesaggi e scene di vita di Cervia e Cesenatico. Come dalla tradizione aprirà la “sfilata” un autoritratto posto all’interno della copertina.
Altri tempi, stesso posto
Ho scoperto Cervia per caso l’anno scorso a luglio, ci sono tornata questa primavera ed ho deciso di tornarci a trascorrere le vacanze estive. Sfoglia qui alcune pagine degli sketchbook precedenti di Cervia e Cesenatico.
Una nave in una conchiglia
Le conchiglie dipinte a mano hanno completato i regali d’autore in edizione limitata per i collezionisti ed amici.
lavori in corso
In spiaggia, in città ed anche alla ballera il mio piccolo sketchbook era sempre con me per reccontarvi le atmosfere e colori della riviera romagnola d’estate.
Le pagine
Ecco alcune di oltre 60 pagine dell’album creato per raccontare Romagna in miniature.
Le opere fanno parte del progetto “Diversamente acquerello” dedicate alle donne che pur avendo contribuito allo sviluppo delle scienze sono rimaste sconosciute a causa delle discriminazioni del genere.
Conosciamole tutte
Arete di Cirene (vino rosso su carta grezza, 20×30 cm, 2023)
Figlia di Aristippo di Cirene, che fu studente di Socrate stesso e compagno di Platone. Arete crescendo si trovò a stretto contatto con il mondo filosofico platonico. Suo padre fondò una scuola filosofica a Cirene, di cui la figlia divenne capo dopo la sua morte. Nel frattempo però viaggiò per diverse città greche, insegnando filosofia, specialmente applicata all’edonismo, e il modo di gestire le emozioni. Sappiamo che fu molto conosciuta e citata da filosofi dell’epoca, avendo scritto circa 40 libri. Si dice che abbia avuto a sua volta 110 filosofi discepoli nella vita, ma purtroppo nemmeno uno dei suoi scritti è sopravvissuto ad oggi.
Geneviève Thiroux d’Arconville (succo di mirtilli neri su carta grezza, 20×30 cm, 2023)
Autrice di romanzi, traduttrice e chimica, Geneviève aveva studiato una materia che potrebbe sembrarci a dir poco inconsueta persino oggi, figuriamoci all’epoca: la putrefazione. Studiava infatti il modo in cui piante e animali iniziavano a decomporsi. Prese il suo lavoro estremamente sul serio, conducendo oltre 300 diversi esperimenti, pubblicando tutto in maniera anonima. Per 10 anni condusse una miriade di test su come poter ritardare la decomposizione del cibo, per esempio, cercando di capire quale potesse essere il modo migliore per proteggere il cibo da questo processo.
Susan Jocelyn Bell (caffe su carta grezza, 20×30 cm, 2023)
L’unica del quintetto ancora in vita, l’astrofisica britannica Susan Jocelyn Bell è la scopritrice della prima pulsar. Dopo il dottorato all’Università di Cambridge, lavorò insieme all’astronomo inglese Antony Hewish alla costruzione di un radiotelescopio per lo studio dei quasar da poco scoperti. Fu ascoltando il rumore di fondo nelle registrazioni dell’osservatorio che si accorse di un segnale che pulsava regolarmente, una sorgente che sarebbe in seguito stata identificata come stella di neutroni. Il Nobel per la scoperta andò però, nel 1974, solo ad Hewish («gli studenti non vincono il Premio Nobel» avrebbe commentato con rammarico la scienziata). Il ritratto è ispirato ad una foto del 1968 davanti al Mullard Observatory (Cambridge), nell’anno della scoperta.
Rosalind Franklin (cioccolato amaro su carta grezza, 20×30 cm, 2023)
La chimica e fisica britannica Rosalind Franklin, le cui ricerche furono di vitale importanza per la scoperta della struttura a doppia elica del DNA. A lei si deve la messa a punto di una tecnica che utilizzava i raggi X per realizzare fotografie ad altissima definizione delle molecole viventi e non, un metodo che si rivelò di vitale importanza per gli studi sulla struttura dei singoli filamenti genetici. I dati dei suoi lavori finirono però nelle mani di James Watson e Francis Crick, scienziati di un laboratorio rivale che – sfruttando il lavoro non riconosciuto della donna – si aggiudicarono, insieme a Wilkins, ex collega della Franklin, il Nobel per la Medicina.
Lise Meitner (caffe su carta grezza, 20×30 cm, 2023)
Oltre che con il sessismo, Lise Meitner, fisica austriaca di origini ebraiche, dovette combattere anche con l’antisemitismo. Conoscente di Albert Einstein e Marie Curie, lavorò per tre anni, non pagata, come assistente del fisico Max Planck e instaurò una collaborazione – che sarebbe durata 30 anni – con il chimico otto Hahn, con cui cominciò una serie di proficui studi in fisica nucleare. Costretta a trasferirsi in Svezia per le persecuzioni naziste, si mantenne in contatto con Hahn e insieme, nel 1939, scoprirono le basi teoriche della fissione nucleare. Il Nobel per la scoperta venne riconosciuto solo ad Hahn, che la nominò però 9 volte nel suo discorso di ringraziamento. Da convinta pacifista, si rifiutò più volte di prestare le sue conoscenze agli studi per la costruzione della bomba atomica.
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Inktober è Il challenge creativo internazionale unisce gli illustratori da tutto il mondo. Tutto semplice: ottobre, 31 giorni, 31 parole, 31 illustrazioni. Piccolo Sketchbook rosso Inktober 2022 è nato da un album Fabriano in 100% carta riciclata.
Piccolo Sketchbook rosso Inktober 2022 dal unboxing al taglio
Ho scelto di accostare un solo colore al nero dell’inchiostro, il rosso. A causa di mancanza di tempo ogni illustrazione è dedicata a 2 o 3 parole della lista.
Dolcetto o scherzetto
Questa illustrazione in realtà non esiste. E’ un frutto dell’accostamento digitale di 2 illustrazioni. La parte dedicata al tema “uh-oh” fu la più sfidante di tutto il challenge. Trovare un soggetto è stato abbastanza difficile dal momento che si trattava di una canzone, ma anche di un verso spaventoso dei fantasmi.
Halloween inktober 2022
Inktober e Co
Sfoglia tutte le illustrazioni di quest’anno tra quelle a tema principale alle illustrazioni bonus.
Le giornate sono ancora calde, l’umore è ancora alto. E’ il momento giugno per un guardaroba autunnale, ma non troppo. Collezione Art2wear Mix & Match, la collezione che parla il piemontese.
I capi colorati, ironici e funzionali danno il meglio di sé sugli sfondi che raccontano il capoluogo piemontese nel dialetto locale. Le illustrazioni sono state realizzate durante Eurovision 2022.
Un po’ di storia
Il piemontese (nome nativo piemontèis, [pjemʊŋˈtɛi̯z]) è una lingua gallo-italica. Nonostante venisse sovente associato all’italiano e al francese, per via della posizione geo-storica del Piemonte, il piemontese è la lingua di raccordo tra il lombardo e l’occitano ed è parte della memoria storica della colonizzazione gringa della pampa argentina. Il piemontese è riconosciuto fra le lingue minoritarie europee dal 1981 ed è censito dall’UNESCO tra le lingue meritevoli di tutela. Il 15 dicembre 1999 il Consiglio regionale del Piemonte ha ufficialmente riconosciuto il piemontese e nel 2015 ha attivato la versione in piemontese del proprio sito ufficiale.
Lavori in corso
a collezione deve il suo nome al mood che si risperava durante Eurovision: mescolare, contaminare abbinare, contrapporre ed unire. Tutto dalla in tutto dalla scelta dei tessuti ai colori e fantasie.
Torino da visitare
Abito bi-color in tessuto di cotone bianco e blu stampato sullo sfondo del Mote dei cappuccini. Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m, su di esso, si erge il convento e la chiesa di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome.
Spolverino in jeans azzurro impreziosito dai dettagli in pizzo sulle tasche, le maniche svasate e la cintura da utilizzare per dare un tocco di sobria eleganza. Per lo sfondo ho scelto il castello di Valentino. Acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia nel 1564, il Castello deve il suo nome alla regione, denominata «Vallantinum» causa territorio segnato dalla presenza di una valle solcata da un corso d’acqua, la bealera del Valentino che tuttora scorre interrata.
Gonna in cotone color amaranto non passa inosservata. Ecco perché ho scelto come la Mole Antonelliana chiamata dai veri torinesi “La Mole”. Il nome significa “edificio monumentale” e deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta del mondo dal 1889 al 1908. Per anni fu l’edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due grattacieli, resta l’edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città. Dal 2000 ospita il Museo nazionale del cinema al suo interno.
Torino da mangiare
Completo di tessuto misto lino e cotone con stampe feline. Per lo sfondo di questo modello ho scelto la panna cotta. Si tratta di un dolce di origine piemontese e si presuppone che risalga agli inizi del ‘900. Alcune legende circa l’invenzione della panna cotta, narrerebbero di uno chef cuneese di nome Ettore Songia a metà degli anni sessanta avrebbe messo a punto la ricetta di questo dolce. Ad oggi la panna cotta è diffusa in tutta Italia, dove viene generalmente servita con salsa ai frutti di bosco, caramello o cioccolato.
Maglia manica corta in piquet di cotone rosso arricchita con decorazioni in madreperla sullo sfondo di gianduiotto. Giandujotto (giandojòt in piemontese) è un cioccolatino a forma di prisma a base rettangolare composto con cioccolata denominata gianduia che si produce a Torino. Solitamente è avvolto in carta dorata o argentata. Secondo alcuni il gianduiotto fu prodotto per la prima volta dalla nota società dolciaria torinese Caffarel nello storico stabilimento di Borgo San Donato e presentato al pubblico nel carnevale del 1865 dalla maschera torinese Gianduja, da cui prende il nome, che distribuiva per le strade della città la nuova bontà.
Gonna rosa con stampe tropicali e camicia bianca sullo sfondo di bagna càuda. La bagna càuda [ˈbɑɲa ˈkɑʊ̯da], nome piemontese traducibile come “salsa calda” in italiano, è una tipica specialità gastronomica della cucina piemontese, originaria del Basso Piemonte. La leggenda vuole che il commercio delle acciughe salate fosse un modo per commerciare il sale, evitando così di pagarne gli elevati dazi: mastelli pieni di sale presentavano, al controllo dei gabellieri, nella parte superiore, uno strato di acciughe salate. L'”acciugaio” (ancióaire in lingua piemontese) era il commerciante ambulante che con il tipico carro trainato da cavalli o buoi portava le acciughe in barili.
Abito bianco in cotone e spolverino kimono in spugna azzurra con ricami in strass sullo sfondo di “savoiardi”. I savoiardi prendono il nome dalla regione storica della Savoia, sono biscotti dolci dalla consistenza molto friabile e spugnosa. La forma ricorda un grosso dito e per questa ragione in inglese vengono chiamati lady fingers (“dita di dama”). Sebbene l’origine dei savoiardi sia incerta, alcune fonti la fanno risalire a un dolce avente il medesimo impasto, il gâteau de Savoie, creato intorno alla metà del XIV secolo dallo chef di Amedeo VI di Savoia, in onore della visita dell’imperatore Carlo IV di Lussemburgo.
Torino con parole sue
Abito di cotone bianco e borsa di spugna arancione fluo arricchiti con decorazioni di paillette e perline sullo sfondo con la parola “cerea”. E’ una espressione tipicamente piemontese che non ha corrispettivi nella lingua nazionale. Era in origine una forma di saluto reverenziale. Per la teoria più accreditata il saluto piemontese deriva dall’espressione “Saluto alla Signoria Vostra”, con alterazione della parola “Signoria” che nel parlato popolare è diventata sereia, serea.
Borsa shopper in cotone denim sullo sfondo di “merenda senoira”. Si tratta di usanza tutta piemontese. Sinoira deriva da “sina”, ossia cena nel dialetto piemontese, infatti si colloca proprio tra l’orario dello spuntino pomeridiano e quello del pasto serale. In origine veniva praticata dai contadini durante le lunghe giornate di lavoro estive o nel periodo della vendemmia, quando fra le 17 e le 18 avevano bisogno di rifocillarsi per poter continuare a lavorare fino al calar del sole. Solitamente i cibi che si portavano erano dettati dalla praticità di poter essere mangiati in modo veloce senza bisogno di sedersi a tavola.
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Per ennesima volta torno nella mia amata Toscana vicino a Lamporecchio e Vinci. Sketchbook Toscana 2022 è stato acquistato a Vinci e raccoglie sotto la copertina di pelle lavorata a mano i fogli minuscoli 3×3 cm. E’ nato qui, in Toscana e qui è tornato per essere riempito con le atmosfere della patria di Leonardo… appunto, da Vinci.
Il mini album è stato acquistato insieme ad altri 3 sketchbook della stessa misura confezionati a mano. Uno di loro ora ospita le illustrazioni dedicate a Eurovision di Torino con il contorno del dialetto piemontese.
Sketchbook Toscana 20223 album di VinciSketchbook appena acquistati
A gradi linee
Quest’anno vorrei essere più sintetica. Mi sono esercitata con The 100 day project ed ora proverò a rendere le atmosfere di questa terra in misura da francobollo.
the 100 day project 2022he 100 day project 2022copertina del the 100 day project 2022Torre di larcianoMezzi di lavoroVista dalla mia “base” in ToscanaVinci. A casa di LeonardoSketchbook Toscana 2022. Lavori in corso
Ricordi degli anni passati
Eccoli, i ricordi degli anni passati in Toscana. Qui, a Lamporecchio, a Vinci a Larciano e Fucecchio. Molti di questi album fanno parte delle collezioni private. Le cartoline sono orma partite ed arrivate.
2021Moterigioni 2021parte 1 2020parte 2 2020Sketchbook 2019Architetture 2019Album 2018Fiori di Toscana 2018Sketchbook toscani degli anni passati
Nuovo inizio
Si dice che tutte le strade portano a Roma. Invece tutti o quasi miei album di viaggi sono nati qui in Toscana a Vinci. Anche quest’anno sono arrivati tre nuovi sketchbook da riempire. Stessi colori delle copertine in pelle, stessa carta lavorata ed assemblata a mano e stessa misura sfidante 3×3 cm.
Sullo sfondo del paesaggio toscanovista dall’altoPronti per i nuovi viaggi
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Siamo in val di Susa. E’ estate. Siamo lontani dal mare. Sono qui per raccontarvi le montagne olimpiche e Bardonecchia oltre gli sci e le piste innevate. Userò come sempre il linguaggio in cui mi esprimo meglio, quello delle immagini. Prendo il verde per le montagne, azzurro per il cielo alto ed area fresca ed il gessetto per tipiche case in pietra. Con l’inchiostro ed acquerello traccerò gli itinerari delle passeggiate e con pastelli abbozzerò le orme sui sentieri di montagna.
подготовительный альбомподготовительный альбомскетчбук для арт-проектаThe 100 day project 2022
Idea… fissa
Quest’anno cerco la sintesi nella pittura. Mi ispiro ai Macchiaioli, una corrente artistica italiana conosciuta per la freschezza delle pennellate, luci e contrasti accentuati riprodotti con poche “macchie” di colore. Vorrei imparare a rappresentare con pochi tratti i vari soggetti dai paesaggi, nature morte, animali a… perché no, qualche atmosfera surreale. Per la migliore sintesi lavorerò sui piccoli formati.
100 giorni da macchiaioli. Idea
Inizierò dal copiare i capolavori di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini ed altri artisti del gruppo pittorico del Caffe Michelangiolo. Cosa ne pensi?
100 giorni da macchiaioli
1 album, 100 giorni
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Alla mostra ho proposto una serie inedita delle illustrazioni dedicata alle vedute dei boschi nei pressi di Mosca (Russia). La serie è composta da 9 opere 10×15 cm realizzate con tecniche miste su cartone e lo sketchbook russo del 2021 realizzato durante il viaggio a Mosca nel mese di Novembre. All’esposizione l’album è incorniciato aperto ad una pagine con invito agli spettatori di sfogliarlo liberamente.
Assemblando la mostra in mostra collettiva “NATURA VIVA” in villa Casalegno
sketchbook russo 2022la rampa dell’ingresso in Villa Casalegno a PianezzaIngresso con uno scorscio della Villa Casalegno
Panoramica delle opere risposte alla mostra collettiva “NATURA VIVA”
Panoramica delle opere esposteSketchbook autunnale russo 2021Paesaggi dei boschi russi 15×10 cmBetulla all’alba. Disegno su carta, 15×10 cmAlberi autunnali. Disegno su carta, 15×10 cmBetulla al tramonto. Disegno su carta,15×10 cmCardi al tramonto. Disegno su carta, 15×10 cmGelsomino. Disegno su carta, 15×10 cmCardi all’alba. Disegno su carta, 15×10 cmFalco pellegrino. Disegno su carta, 15×10 cmCivetta. Disegno su carta, 15×10 cmPassero. Disegno su carta, 15×10 cm
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Piante che fioriscono sulla neve, gambi, foglie e fiori anche quando termometro scende sotto lo zero. Come si chiamano questi fiori e da dove arrivano?
Nel mese di maggio mi ha sfiorata un idea folle: perché non spostare la fioritura nell’inverno? Detto fatto!
Ora i fiori rossi, bordoux ed azzurri sono davanti a te. Arrivano della collezione Art2wear wool immersion 2021/22 che prende ispirazione dalle forme floreali della calligrafia orientale. Gli ornamenti tracciati con inchiostro nero e rosso dai maestri della scrittura mettono le radici in puro cachemire e lana finissima per creare i capi confortevoli, ma dal carattere deciso.
Mischia i pezzi della collezione a tuo gusto creando i look in tinta unita o spezzati.
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